venerdì 29 giugno 2012

Il matrimonio del Blasco: stupendo o vi viene il vomito?

"Siiiiiii! Stupendo! Mi viene il vomito!" Il matrimonio di Vasco Rossi è forse l'evento più atteso - gossippamente parlando - dell'estate 2012. Sposare la storica compagna di vita Laura Schmidt, significa formalizzare un'unione di lunga data. Si tratta dunque di un gesto simbolico e formale che probabilmente ha il significato di tutelarsi di fronte alla legge italiana che meno diritti riserva alle coppie di fatto. Un gesto conformista dunque per uno dei rocker più anticonformisti d'Italia.

Quanto al matrimonio, si conosce la data che fa sembrare che Vasco abbia una particolare predilezione per il numero 7, considerato che ha scelto la data del 07/07 . Si sa inoltre che la cerimonia sarà celebrata in comune in forma strettamente privata. Il resto è lasciato all'immaginazione dei fan: come si vestirà? Si scrollerà di dosso gli abiti della rockstar per un giorno o si presenterà nei panni del cantante che intere generazioni apprezzano? Lei avrà un bouquet? Come arriverà in chiesa? Scenderà da una moto, da un'auto sportiva, o, più comodamente, si lascerà guidare da un'autista a bordo di un'auto d'epoca? A me piace immaginarlo nell'immagine più paradossale: scendere da una delle prime auto d'epoca (come la Fiat 503 cabrio del 1926 visibile qua sotto) nella sua tenuta abituale: cappello, occhiali da sole, sigaretta e giacca di pelle.... o no?




giovedì 17 maggio 2012

Un tuffo nel passato, gli anni '50


Nel giorno delle nozze è concesso tutto (o quasi!), soprattutto rendere reali quei piccoli sogni nascosti da sempre nel cassetto e diventare per un giorno una donna del tempo che fu. Ispirarsi alle dive del passato, a quegli anni ormai lontani ma cosi suggestivi e pieni di fascino. A volte non basta il vestito da sposa per entrare nel mondo dei sogni, ma serve una location e una mise en place degna dell'epoca.
Se immaginate il giorno delle vostre nozze elegante, chic e retrò potrete ispirarvi agli anni ’50, alle dive del cinema italiano: lo stile Felliniano incarna la bellezza italiana di quei tempi, rispecchiando a pieno la donna passionale e mediterranea. Un matrimonio vintage e raffinato.
Il vestito da sposa dovrà rispecchiare il mood della cerimonia, con tessuti morbidi che avvolgono il corpo con armonia. Il colore da prediligere per l’evento sarà l’avorio o i toni del marrone: dalle partecipazioni al tableau de mariage e perché no anche per l’auto d’epoca che accompagnerà la sposa in chiesa. Perfetta la Mercedes proprio di quegli anni, color avorio, che renderà ancor più scenografico l’arrivo degli sposi nella location della festa. I fiori che userete per il vostro bouquet (perfette le rose e le calle!) potranno essere usate anche per la mise en place e per addobbare l’auto, ma senza esagerare!

Se fare un tuffo negli anni ’50 vi piace ma preferite rimanere su colori più tradizionali, come il bianco, potrete comunque concentrarvi sui dettagli rendendo sempre l’idea di un matrimonio “all’italiana” alla Sofia Loren, scegliendo magari un’auto d’epoca come la Jaguar, di colore bianco, più piccola e sportiva.
Un consiglio per la location? Scegliete un borgo, un piccolo paesino o una collina per rendere ancor più affascinante e senza tempo il giorno delle vostre nozze.

martedì 28 febbraio 2012

Auto d'epoca, bomboniere e vestiti in mostra a Perugia per "Wedding Gherlinda"

Tra i vari stand presenti lo scorso fine settimana (25 e 26 febbraio) al Centro Commerciale Gherlinda, in occasione di "Wedding Gherlinda: un weekend dedicato al matrimonio", spiccavano senza dubbio le tre auto di Classic Car Collection. Una delle quali, probabilmente la più rappresentativa, una Rolls Royce del 1934 rosso bordeaux e nera, era stata posizionata dentro al centro commerciante, di fronte all'ingresso principale. Affiancata da una carrozza, per ovvi motivi logistici senza cavalli, l'auto è stata probabilmente l'oggetto più ammirato e fotografato dell'intera esposizione. 
 Non da meno erano le altre due automobili che la Classic Car Collection aveva posizionato a fianco alla scalinata d'accesso al multisala. Una Fiat Ardita del 1933 blu e nera e un Daimler del 1963 grigio dall'interno in pelle rossa.
Per quanto riguarda gli altri stand presenti, tra bomboniere e liste nozze, la maggior parte del restante spazio è stato lasciato agli abiti da sposa. Gli espositori hanno fatto ammirare, nella serata di domenica, i propri abiti nella sfilata organizzata a conclusione dell'evento.
Anche Tuttoggi, quotidiano online dell'Umbria, ha dedicato spazio all'evento con l'articolo visibile al link http://tuttoggi.info/articolo/41474/


mercoledì 22 febbraio 2012

IL GIORNO IN CUI NON MI SONO SPOSATA


Il giorno in cui non mi sono sposata non ero finalmente e sicuramente la più bella tra le mie amiche, non avevo i loro occhi, le loro lusinghe solo per me. Non ho radunato, per l’unica volta da che ricordi, tutti i miei amici solo per me, tutti i miei parenti solo per me, i suoi amici solo per noi, i suoi parenti solo per noi: un mucchio di gente ubriaca di gioia e di vino.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho cambiato il mio stato su Facebook in “sposata”. Non mi sono ubriacata senza alcuna remora di fronte ai miei genitori, non ho subito scherzi balordi dalle amiche che hanno messo in ridicolo le mie manie ma chissenefrega.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho ricevuto la serenata stonata sotto la finestra, non mi sono incazzata per quegli addii al celibato avvolti dal mistero, che poi lo sappiamo tutte… non mi sono data alla pazza gioia con le amiche di sempre in giro per il centro al mio addio al nubilato, circondata da oggetti di vago rimando sessuale per poi finire con faccia spalmata in una torta dalla forma quantomeno bizzarra.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho organizzato un viaggio verso uno di quei posti che ho visto solo sul mappamondo, nei documentari e nei sogni migliori. Non sono stata in Giappone, in Australia, in Africa, in Nepal, da New York a San Francisco, in Albania (sì in Albania! perché se la Croazia è bella e la Grecia pure, perché l’Albania no?). Insomma, non ho programmato un viaggio che durasse più di una settimana scarsa, che non avesse il peso delle scadenze lavorative e del cane da portare a spasso; che fossimo solo io e la persona che ho scelto – consapevolmente – per una roba tipo per sempre.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho radunato i miei genitori finalmente sereni tra loro in armonia vera o ostentata che sia, non importa. Non ho avuto il piacere di lanciare un brindisi e gridare al mondo che sono incinta.
Il giorno in cui non mi sono sposata non sono arrivata in chiesa, con tanto di autista, in un’auto d’epoca enorme, splendida e splendente, di quelle che si vedono solo nei film in costume del secolo scorso.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho visto per la prima volta mio padre entrare in una chiesa e per l’ennesima volta mia madre commuoversi, e mia sorella commuoversi, e le mie amiche commuoversi, e qualche amico commuoversi, e commuoversi anche il solito infiltrato, e ovviamente commuovermi anch’io, più e più volte.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho fatto attendere tutti, non ho fatto il bagno vestita, non ho ricevuto una montagna di regali utili e inutili, importanti e kitsch, non ho sorriso e parlato e ballato con un’infinità di persone per poi godere della serena intimità del restar solo noi due.

Beh insomma, convivo con il mio ragazzo ed è tutto bellissimo, ma quel giorno in cui avrei potuto ma poi non mi sono sposata, un po’ lo rimpiango.
FM

lunedì 20 febbraio 2012

Più bella che mai per il rito civile


C’è chi sceglie il rito in chiesa e chi predilige unicamente quello in comune.
Spesso il matrimonio civile è visto come sbrigativo e meno pomposo; dagli invitati che a volte tralasciano la cura di particolari perché la cerimonia “non è in chiesa”, così come gli sposi non vogliono esagerare solo perché il fatidico sì viene proclamato in una sala comunale, più spoglia e fredda.
Ricordate comunque che resterà per sempre nelle vostre menti e nel vostro cuore come il giorno più bello che avete vissuto insieme, l’inizio della vostra nuova vita.
Perché non curare ogni piccolo dettaglio come se il mondo quel giorno vedesse solo voi?
A partire dall’arrivo in comune: fatevi notare, fatevi largo in strada catturando l’attenzione con la bellissima Ford A verde del 1928. E’ il vostro giorno speciale e vi potrete concedere un’auto diversa dal solito, diversa dalla vostra, che altrimenti non avreste occasione di usare.
Potreste rimanere in linea con l’auto d’epoca e optare per un’acconciatura che riprende i “ruggenti” anni venti; e, se vi piacciono le linee semplici, indossare un abito da sposa come quello della nuova collezione di Matthew Williamson (ex designer Pucci) al suo debutto nel mondo delle spose.
Scendete maestose: non importa che l’abito sia pomposo e romantico o semplice e lineare, ma vestitevi da spose, e non con un abito da cerimonia qualunque.
Una volta usciti dalla cerimonia e proclamati “marito e moglie”, salirete insieme sull’auto d’epoca, vostra per un giorno, felici come non mai, tra foto e applausi, verso una meravigliosa giornata di festa e una lunga vita insieme.




Ford A del 1928

martedì 14 febbraio 2012

La moda del nero: dall'abito all'auto.


La prima immagine che uno ha quando si parla di matrimonio è la classica figura della sposa in bianco. Oggi il nuovo must è sposarsi in nero: moda anticonformista? A dire il vero il colore bianco è entrato nelle nostre tradizioni recentemente, solo nel 1840, con le nozze della regina Vittoria. Prima di allora era molto più probabile assistere ad un matrimonio dai colori molto più accesi, come il broccato rosso, blu, giallo, grigio, marrone e spesso, appunto, il nero.
La nuova collezione di Vera Wang riprende le vecchie tradizione e crea così una nuova collezione trasgressiva agli occhi di chi ignora le vere origini dell’abito da sposa.
Un total-black (o quasi) a tratti gotico come romantico, da linee più nette, alla leggerezza di metri di tulle.
Un azzardo? Forse no. Se all’abito si riesce ad abbinare l’auto dei sogni, magari d’epoca, riuscirete a sorprendere i vostri invitati più che mai. Il bianco va bene con tutto, è vero, ma c’è chi si sposa in rosso e allora sceglie una macchina come la Rolls Royce che riprende i dettagli del vestito; e se si scegliesse un vestito come quello della collezione Wang? Non c’è di meglio che rimanere sulla stessa linea e scendere da una splendida Balilla nera o affidare il classico ecrù a un’auto come la Mercedes del 1952.
Insomma le varianti per essere stupende in questo giorno ci sono. Ora a voi la scelta: nuova o vecchia tradizione?



Vera Wang, Collezione S/S 2012





Mercedes, anno 1952







martedì 7 febbraio 2012

La traversata di Parigi

va bene la solita espressione che Parigi Val bene una messa che immancabilmente qualcuno ti riferisce quando dichiari di essere in procinto di andare a Parigi, o di essere appena tornato.
Varrà bene una messa, ma una messa è al chiuso e se mentre sono dentro una delle splendide sì ma eternamente ferme, chiese di Parigi, al di fuori è in corso uno spettacolo unico e difficilmente replicabile? Così salto la messa e davanti alla statuarietà di Notre-Dame mi godo la

12eme TRAVERSEE DE PARIS!!!