mercoledì 22 febbraio 2012

IL GIORNO IN CUI NON MI SONO SPOSATA


Il giorno in cui non mi sono sposata non ero finalmente e sicuramente la più bella tra le mie amiche, non avevo i loro occhi, le loro lusinghe solo per me. Non ho radunato, per l’unica volta da che ricordi, tutti i miei amici solo per me, tutti i miei parenti solo per me, i suoi amici solo per noi, i suoi parenti solo per noi: un mucchio di gente ubriaca di gioia e di vino.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho cambiato il mio stato su Facebook in “sposata”. Non mi sono ubriacata senza alcuna remora di fronte ai miei genitori, non ho subito scherzi balordi dalle amiche che hanno messo in ridicolo le mie manie ma chissenefrega.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho ricevuto la serenata stonata sotto la finestra, non mi sono incazzata per quegli addii al celibato avvolti dal mistero, che poi lo sappiamo tutte… non mi sono data alla pazza gioia con le amiche di sempre in giro per il centro al mio addio al nubilato, circondata da oggetti di vago rimando sessuale per poi finire con faccia spalmata in una torta dalla forma quantomeno bizzarra.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho organizzato un viaggio verso uno di quei posti che ho visto solo sul mappamondo, nei documentari e nei sogni migliori. Non sono stata in Giappone, in Australia, in Africa, in Nepal, da New York a San Francisco, in Albania (sì in Albania! perché se la Croazia è bella e la Grecia pure, perché l’Albania no?). Insomma, non ho programmato un viaggio che durasse più di una settimana scarsa, che non avesse il peso delle scadenze lavorative e del cane da portare a spasso; che fossimo solo io e la persona che ho scelto – consapevolmente – per una roba tipo per sempre.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho radunato i miei genitori finalmente sereni tra loro in armonia vera o ostentata che sia, non importa. Non ho avuto il piacere di lanciare un brindisi e gridare al mondo che sono incinta.
Il giorno in cui non mi sono sposata non sono arrivata in chiesa, con tanto di autista, in un’auto d’epoca enorme, splendida e splendente, di quelle che si vedono solo nei film in costume del secolo scorso.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho visto per la prima volta mio padre entrare in una chiesa e per l’ennesima volta mia madre commuoversi, e mia sorella commuoversi, e le mie amiche commuoversi, e qualche amico commuoversi, e commuoversi anche il solito infiltrato, e ovviamente commuovermi anch’io, più e più volte.
Il giorno in cui non mi sono sposata non ho fatto attendere tutti, non ho fatto il bagno vestita, non ho ricevuto una montagna di regali utili e inutili, importanti e kitsch, non ho sorriso e parlato e ballato con un’infinità di persone per poi godere della serena intimità del restar solo noi due.

Beh insomma, convivo con il mio ragazzo ed è tutto bellissimo, ma quel giorno in cui avrei potuto ma poi non mi sono sposata, un po’ lo rimpiango.
FM

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